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ARCHEOLOGIA: FIUMICINO, FINITO RESTAURO CAMPANILE S. IPPOLITO

D’Alessio. ‘Lavori per fruibilità’, boom visite siti (ANSA) – ROMA, 16 MAR – Nuova vita a Fiumicino per il Campanile romanico del complesso archeologico della Basilica paleocristiana di Sant’Ippolito, costruita tra la fine del IV e gli inizi del V secolo, dedicata al martire portuense. E’ una delle cinque aree archeologiche di Fiumicino e sorge su di un complesso termale d’età romana, le Terme di Matidia, di cui restano ambienti e cisterne d’acqua. Dopo un anno di lavori di restauro (a 22 anni dall’ultimo intervento), tolte le impalcature, è tornata allo splendore ed alla vista la Torre lunga 25 metri, che si trova in via Redipuglia, nel cuore di Isola Sacra, vicino alla Necropoli di Porto. L’intervento del Parco Archeologico di Ostia Antica è stato lungo e impegnativo:
il Campanile è stato oggetto di consolidamenti strutturali di carattere sia generale che localizzato, e di un accurato ed esteso restauro dei paramenti murari. A breve partirà un secondo lotto che riguarderà l’adeguamento impiantistico del complesso, l’accessibilità sia dell’Antiquarium che della cappella, ed in quest’ultima, il restauro, coordinato dal Funzionario restauratore Tiziana Sorgoni, dell’altare lapideo, dell’affresco raffigurante il martirio di S. Ippolito, patrono del Comune, e delle tre Iscrizioni lapidee laterali. Obiettivo:
restituire, dopo alcuni anni, tutta l’area alla piena fruibilità delle visite entro fine 2022. “Un primo intervento a cui teniamo molto anche per il particolare significato identitario che il luogo riveste per questo territorio – spiega il Direttore del Parco archeologico di Ostia antica, Alessandro D’Alessio – Operazioni che ci consentiranno di restituire l’area alla fruizione e anche al culto, con aperture mirate”. Ma non solo:
“Il Parco Archeologico – anticipa il Funzionario Archeologo e Responsabile dell’area archeologica, Cristina Genovese – ha in cantiere un progetto scientifico di studio per il pieno recupero e la messa in sicurezza nella parte sotterranea dell’imponente complesso Ipogeo che era destinato alla distribuzione delle risorse idriche, in quel che si ipotizza fosse un vasto quartiere extra Portuense, attraverso un sistema di condotte e cisterne. Sarà un inedito assoluto per le visite al pubblico, seppur contingentate ed in sicurezza”. Le altre aree principali archeologiche di Fiumicino, i Porti imperiali di Claudio e Traiano (Portus dove di recente i lavori di manutenzione hanno reso più fruibili e visibili i resti archeologici), il Museo delle Navi romane, riaperto ad ottobre scorso, la Necropoli di Porto, vivono ora un “boom” d’interesse “grazie ora all’apertura continuativa, da martedi alla domenica, con numeri incoraggianti di visitatori, nell’ordine di alcune migliaia per Portus e complessivamente, per tutti i siti, circa 10mila in cinque mesi.
Ora abbiamo introdotto il biglietto per Portus (6 euro) ed il Museo (4 euro), per affrontare i costi di gestione. Per l’estate arriverà il nuovo Concessionario per servizi e biglietteria”.
Per quanto riguarda il complesso delle Terme di Matidia, che non fa parte della proprietà del Parco Archeologico, “stiamo comunque studiando una serie di proposte da sottoporre al Comune di Fiumicino per garantire una gestione/manutenzione del Sito ed una anche sua fruizione pubblica”, conclude D’Alessio. (ANSA).

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